Diritto giustissimo ad essere informati a 360°, ma quando si parla di un personaggio com Karol Wojtyla, che ha attraversato con un ruolo di attore principale 30 anni di storia, una storia complessa, sfaccettata, piena di avvenimenti epocali, di collegamenti trasversali, di momenti bui, non è possibile racchiudere tutto in poche righe decontestualizzando completamente ogni avvenimento, ogni scelta, a volte “politica” e/o “strategica”, figlia del suo tempo, che non possiamo arrivare a comprendere pienamente, che non possiamo penetrare completamente.E’ qui allora che conta non scadere nella superficialità, come ad esempio nel lanciare nel mucchio l’interruzzione delle cure (libertà che ogni comune fedele ha sempre avuto, come quella di chi, davanti ad una prognosi di morte certa, con poche settimane di vita, decide di non sottorporsi ad un inutile trattamento di Chemio per passare gli ultimi momenti coni propri cari vd. Beata Chiara Luce), nel tentativo di scalfire l’immagine di un uomo, è bene ricordarlo, un uomo le cui scelte potevano e spesso hanno modificato il corso della storia, e come ogni uomo, papa o comune fedele, fallibile. La differenza cruciale è che lo stesso papa ha sempre ricevuto forti critiche, dalla chiesa stessa, per aver avuto sempre il coraggio e l’onesta di riconoscere e chiedere perdono per gli errori, le debolezze, le scelte sbagliate assieme con le loro conseguenze, intraprese e perpetrate dalla Chiesa e dai Papi nel corso dei secoli. Ridurre a “Papa-attore” un personaggio come Karol Wojtyla credo sia un’offesa all’intelletto e allo spirito umano.
Ma questo è solo il pensiero di uno studioso della società, e per questo fallibile.
Buon lavoro!
↧
Di: Bazin84
↧